A proposito di algoritmi: Spotify, la Discover Weekly e le playlist personalizzate

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Alfonso Fanella

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Abbiamo parlato dell’algoritmo di Netflix che crea la nostra personale selezione di film. Ma come funziona la selezione di canzoni che settimanalmente ci vengono proposte sulla più grossa piattaforma di streaming music?

Spotify Intelligence

Ogni Lunedì notte avviene il miracolo. Si chiama Discover Weekly e mi fa tornare ai 16 anni. Ricordate (a seconda dell’età) le cassette o i CD-ROM che qualcuno ci preparava per colpirci con i suoi gusti musicali, o semplicemente per farci scoprire nuove canzoni, nuove band o nuove sonorità? Quello che succede con le playlist di Spotify è molto simile, solo che a prepararci la personalissima selezione non è la nostra compagna di classe del liceo ma un’affascinante e misteriosa intelligenza artificiale.

Discover Weekly

Circa 100 milioni di playlist create e consegnate in pochi istanti a decine di milioni di utenti. 30 canzoni esclusivamente selezionate in base ai tuoi gusti musicali. Dietro, come si può immaginare, c’è di tutto. Data analyst artificiali che studiano comportamenti diversi, tra cui ovviamente gli ascolti sulla piattaforma, le interazioni con gli ascolti dei follower e dei punteggi di pertinenza che ogni brano riceve per i diversi utenti. Questo punteggio di pertinenza viene individuato attraverso 3 sistemi di analisi:

  • Collaborative Filtering, o filtraggio collaborativo, è forse il sistema più importante per la creazione di playlist. Mettiamo caso che due persone ascoltino un centinaio di canzoni a testa. Di queste, la metà (50 a testa) siano le stesse. In questo caso Spotify identifica le due persone come utenti con gusti simili. Risultato? A ciascuno farà ascoltare i restanti 50 brani dell’altro utente. Amplificate questo meccanismo per diversi milioni di utenti e il risultato è una grandissima selezione di brani divisa per community e generi affini.
  • Natural Processing Language, o Elaborazione naturale del linguaggio, è una scansione che Spotify esegue di tutti i brani. Analizza recensioni, testo e commenti da parte di utenti, incluse comparazioni ad altri artisti. Quest’analisi genera dei tag che vengono affibbiati ai diversi brani e che determina l’attinenza o meno ai gusti dei diversi utenti.
  • Raw Audio è invece il sistema di analisi del suono. Qui entra in gioco il grande potenziale dell’intelligenza artificiale. Infatti dalla scansione sonora dei brani Spotify determina Energia, livello di suono acustico o elettronico, la quantità di cantata o di strumentale e la “ballabilità” (e bene si, si riesce anche a rintracciare un valore detto danceability).

Mio dolce Spotify

Questo sistema è fondamentale perché la piattaforma possa confezionare le svariate Discover Weekly, ma aiuta anche alla compilazione delle playlist divise per genere musicale. Non sarà romantico come scambiarsi un disco masterizzato con sopra una dedica, ma non c’è mancanza che la tecnologia non riesca a sopperire!

 

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