Cala sempre più la differenza di prezzo tra SSD e Hard Disk tradizionali

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Proibitive agli esordi, oggi le memorie a stato solido non costano molto più dei vecchi dischi rigidi. Ma conviene sceglierle perché sono molto più veloci e performanti

 

 

Chiunque abbia mai provato un disco SSD sul proprio computer, fisso o laptop, è consapevole del vantaggio delle memorie a stato solido sugli hard disk tradizionali in termini di prestazioni generali della macchina. Il problema rimane ancora quello del prezzo, più alto rispetto alle soluzioni di archiviazione tradizionali.

La tendenza del mercato, però, è chiara ormai da tempo. Da tre anni a questa parte i prezzi degli SSD scendono in maniera costante, mentre il prezzo degli hard disk tradizionali, per quanto basso, non si è mosso. Le previsioni per il 2016 parlano di un ulteriore calo e nel 2017 ci si avvicinerà ancora di più alla parità nel prezzo, con una differenza media che si attesterà sugli 11 centesimi di dollaro per gigabyte, un terzo del divario attuale.

È quanto emerge da una ricerca di DRAMexChange, una divisione dell’agenzia di analisi di mercato TrendForce. Se nel 2012 il costo di un SSD ammontava a circa 99 centesimi per ogni gigabyte, nel 2015 il prezzo medio è sceso a 0,39 dollari, mentre nel caso degli hard disk tradizionali è rimasto di circa 6 centesimi per gigabyte.

In altre parole il costo medio di un SSD da 1Terabyte, oggi, è di circa 390$ (più o meno la stessa cifra in euro) mentre un hard disk tradizionale che offre lo stesso spazio di archiviazione si può acquistare a prezzi che si aggirano sui 60$. Nel 2017 il prezzo di un SSD da 1TB potrebbe arrivare a costare in media 170$, ovvero 17 centesimi per ogni GB.

Il calo del prezzo degli SSD ha favorito l’adozione della tecnologia, anche se la crescita del mercato nell’ultimo anno è stata inferiore alle aspettative dei produttori. Il motivo è da ricercare nel rallentamento delle vendite dei PC portatili, che ha spinto i grandi marchi dell’informatica a limitare l’acquisto di unità SSD da installare sui propri prodotti. Ciò nonostante i numeri rimangono in territorio positivo e le aspettative rosee. Circa il 25% dei nuovi portatili acquistati nel 2015 monta un disco SSD. Nel 2016, secondo le stime di DRAMexChange, la quota salirà al 31%. Arriverà al 41% nel 2017.

Nel caso siate intenzionati a comprare un nuovo PC nei prossimi mesi, il consiglio è di prendere seriamente in considerazione l’acquisto di un modello dotato di SSD.
Nel caso il prezzo di un laptop con queste caratteristiche fosse troppo alto non escludete l’ipotesi di acquistare un modello di fascia inferiore e di procedere subito all’installazione di un nuovo disco a stato solido, comprato a parte. Per risparmiare si può ricorrere a un SSD di capacità inferiore (256GB, ad esempio) su cui installare sistema operativo e programmi, da utilizzare in accoppiata con un disco esterno tradizionale per archiviare foto, musica, video e tutti i file più voluminosi.

Il vantaggio di un SSD in termini di prestazioni sul breve e medio-lungo termine è ormai tale da giustificare l’ulteriore spesa, anche nel caso utilizziate il computer solo per le normali attività d’ufficio e di navigazione Internet.

 

AUTORE:  Andrea Nepori              LA STAMPA

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