Coronavirus e Marketing: Non c’è limite all’utilizzo mediatico

Alfonso Fanella

Alfonso Fanella

Certified Google ADS

Nella settimana di allarme generale per il coronavirus le ricerche su Google sono impennate fino a superare globalmente un +1000%.

Un pandemia della paura globale, che molti hanno sfruttato e cavalcato. Vediamo i più casi più curiosi:

Abbonamenti gratis per i siti porno

Il sito porno xHamster offre un abbonamento premium gratuito alle persone nelle zone rosse dell’epidemia di coronavirus. Esempio super efficace di real time marketing. Un modo per distrarsi dalla paura o per rompere la noia casalinga?

 

il Gel disinfettante “attivo su Coronavirus”

Non esistono vaccini contro il virus, ma ci sono in mercato da anni dei gel igenizzanti che riportano la dicitura “attivo sul coronavirus”. Ovviamente non sono riferiti al Covid-19, ma ad altri virus che fanno parte della famiglia del coronavirus, da sempre responsabili di raffreddori e influenze. Senza volerlo, questi gel si sono ritrovati alla ribalta. Alcuni hanno chiaramente urlato al complotto, pensando che fosse già tutto organizzato in previsione del contagio.

Tik Tok e l’informazione ai propri iscritti.

Digitando coronavirus su TikTok, compare un bottone informativo con il messaggio “Prevent Coronavirus“. Subito sotto si trovano una serie di video di utenti che trattano questo argomento. Si viene rimandati a una landing page, una pagina web fatta su misura, nella quale sono presenti una serie di link che rimandano ai siti istituzionali dei vari Paesi consigliati da TikTok per ottenere delle informazioni ufficiali, ma soprattutto sicure.

 

L’ufficio del Turismo in Alaska

I funzionari con l’aeroporto internazionale di AnchorageVisit Anchorage, l’agenzia turistica per la più grande città dell’Alaska, hanno iniziato a fare pressioni su compagnie aeree, agenzie di viaggio e tour operator per reindirizzare sull’Alaska le crociere che dovevano andare in Asia. E in effetti sembra che la partnership stia funzionando, e che i turisti sorpresi all’ultimo dall’inaspettato contagio, abbiano seguito i consigli dei tour operator per spostare le proprie prenotazioni su altre destinazioni.

Non c’è sentimento più forte della paura, diceva qualcuno, e nella macro economia mondiale (e nella comunicazione) bisogna considerarla e prevederla.

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