Google+ chiude… cosa ha sbagliato?

Stefano

Stefano

 

Google plus si avvia, nei prossimi mesi, ad una mesta chiusura; pensare che la causa sia la falla nella sicurezza riguardante i dati sensibili degli account utenti violati, scoperta in questi giorni costituisce una verità solo parziale, o meglio: una verità marginale e trascurabile, in quanto è facile prevedere che se il Social network del motore di ricerca si trovasse in acque più tranquille non si parlerebbe di chiusura (come è successo per Facebook).      Ma allora, quali sono i motivi che ne hanno causato la chiusura?

 

Le premesse erano buone: nel 2011 l’Azienda di Mountain View è oramai acclamata come “Il Motore di Ricerca n.1” e può contare su una platea di utenti praticamente illimitata alla quale proporre la sua idea di Social Network… e qui troviamo il primo e grossolano errore:

Anzichè puntare su qualcosa di nuovo e innovativo ha deciso di raggruppare in Google+ le caratteristiche funzioni dei vari Facebook, Twitter, Youtube…. ma perchè mai un utente appassionato e affezionato dovrebbe “tradire” il proprio Social per un suo doppione?

Anche la scelta di affiliare più o meno automaticamente gli utenti utilizzando le proprie piattaforme (ad esempio Gmail) non si è rivelata vincente in quanto fortemente forviante: i numeri sono saliti in pochi giorni lasciando in secondo piano quella che per un Social Network risulta essere la principale cartina di tornasole: l’engagement!

Non serve a nulla raggranellare 25 milioni di utenti il primo mese se poi il 90% delle loro sessioni di navigazione dura meno di 5 secondi.

La totale assenza di marketing dedicato ha poi lasciato intravedere che, in fondo, forse Google stessa non ci credesse più di tanto.

 

Fortunatamente (per Google) i guadagni arrivano da altre direzioni e un errore così importante, che avrebbe messo in ginocchio quasi chiunque altro, potrà essere assorbito senza eccessivi scossoni; anzi: il motto “tutta esperienza!” c’è da crederci sarà messo in pratica per evitare di commettere gli stessi passi falsi.

 

Google plus è morto.

La sua triste storia ci insegna che se prendi tante persone, e le trascini al cinema a vedere un film che non volevano vedere, c’è la vaga possibilità che se ne vadano.       (trovato su Twitter)

 

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