Elon Musk ci riprova: OpenAI, il suo laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale, ha annunciato l’imminente rilascio di GPT-4, l’ultima versione del suo rivoluzionario modello linguistico. Pronti a stupire di nuovo il mondo? Forse. Ma procediamo con cautela. GPT-4 si basa sul successo dei suoi predecessori, GPT-3 e GPT-3.5, ma con novità e miglioramenti decisamente interessanti. Pensiamo a:
- Ragionamento da supereroe: GPT-4 è in grado di elaborare informazioni complesse e trarre conclusioni logiche con un’accuratezza da far impallidire Sherlock Holmes. Perfetto per ricerche, analisi e risolvere problemi che farebbero piangere anche Einstein.
- Scrittore pluripremiato: Poesie, codice, script, brani musicali, e-mail, lettere… GPT-4 scrive di tutto e di più, e lo fa bene. Un vero talento da Premio Pulitzer, capace di adattarsi a qualsiasi stile e genere.
- Parla come un umano (o quasi): GPT-4 capisce le sfumature del linguaggio e risponde in modo naturale e appropriato. Perfetto per chatbot, assistenti virtuali e sistemi di traduzione automatica che finalmente non fanno arrabbiare nessuno.
Le potenzialità di GPT-4 sono enormi: rivoluzionare settori come l’istruzione, la ricerca, l’intrattenimento e il business è solo l’inizio. Ma come ogni tecnologia potente, arrivano anche i dubbi, quelli etici, per l’esattezza. Come possiamo garantire che GPT-4 venga usato per il nostro bene?
- Ha 100 miliardi di parametri, il doppio di GPT-3.
- È stato addestrato su un’enorme quantità di dati: libri, articoli, codice e conversazioni online.
- Traduce tra oltre 100 lingue.
- Può creare diversi formati di testo creativi.
GPT-4 è una tecnologia affascinante con un potenziale enorme, ma è implicito che sia necessario utilizzarla con maggiore responsabilità. Sta a noi usarlo in modo saggio.