Guerrilla Marketing: cos’è e perché può servire a qualsiasi azienda

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Alfonso Fanella

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Il marketing è una macchina indispensabile ma troppo costosa, o almeno è così che credono molte aziende. Quando si parla di comunicazione bisogna sempre discutere di strumenti, applicazioni e idee. Mentre alcuni strumenti sono molto costosi, e le applicazioni non alla portata di tutti, le idee, quelle, sono a disposizione di chiunque sia bravo a svilupparle, e sono alla base del Guerrilla Marketing.

Cos’è il Guerrilla Marketing?

Per molti il Guerrilla Marketing è considerato un “modo” di fare comunicazione, che sfrutta strumenti e canali non convenzionali e a basso costo per raggiungere determinati obbiettivi di marketing. Noi più che di modi, ci piace parlare di atteggiamento. Si può fare Guerrilla Marketing anche se si utilizzano gli strumenti tradizionali o più moderni, come le campagne digital o la carta stampata. Il Guerrilla Marketing differisce da altre forme di comunicazione per l’atteggiamento aggressivo, e per l’uso creativo degli strumenti di comunicazione al fine di creare un messaggio d’impatto che faccia clamore.

Perché fare Guerrilla Marketing?

Il motivo è molto semplice: costa poco e rende molto. Il problema è il monitoraggio dei risultati. Specie quando si utilizzano strumenti non digitali. In ogni caso è innegabile che questo tipo di comunicazione, soprattutto se geolocalizzata e focalizzata su un concetto preciso e potente può raggiungere ottimi risultati in termini di visibilità.

Come si fa la Guerrilla?

La correlazione alla strategia di guerra non è casuale. La guerriglia è di per se un modo di combattere “alternativo” e che riesce ad ottenere risultati importanti nonostante numeri esigui (budget) ed equipaggiamento ridotto (applicazioni e strumenti), facendo leva sulla tenacia e l’elemento sorpresa (l’idea). Similmente ai guerriglieri, chi vuole utilizzare questo tipo di comunicazione deve adottare strategie drastiche:

  • Non esistono regole di cavalleria.

  • Qualsiasi piazza, angolo di strada, muro e insegna può diventare strumento di marketing e va utilizzato.
  • Colpisci e sparisci.

  • Se vuoi sorprendere, non essere ripetitivo. Non dare punti di riferimento e comunica con continuità.
  • Non si fanno prigionieri.

  • Il messaggio dev’essere chiaro, univoco e non si deve correre il rischio di passare inosservati o di essere incompresi.
  • Assolda nuovi guerriglieri.

  • Rendi protagonista il tuo target di riferimento e fallo diventare un tuo testimonial. Meglio ancora se lo fai diventare protagonista delle tue azioni di guerriglia. Quando hai poco budget la cosa migliore è la condivisione.

Consigli utili per non rimanerci secchi

Meglio non lasciare nulla al caso. Innanzi tutto preparate un piano di azione ben mirato che ottimizzi al meglio le energie e il tempo. Ricordate che una comunicazione di questo tipo espone molto il brand e la vostra attività. Il rischio di farsi dei nemici è elevato, così come di esporsi troppo senza avere la forza di difendersi sui social o dai media. Fate in modo che la vostra comunicazione sia inattaccabile e che non passi il messaggio sbagliato. Connotate il vostro messaggio di elementi etici e largamente condivisibili. La guerriglia è principalmente un’azione di resistenza, fondata su un ideale, sulla condivisione e sul supporto dei civili. Create ambasciatori, fate parlare di voi e soprattutto, fatene parlare bene!

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