C’era una volta tanto tempo fa il sito internet. Era per lo più composto da una o due pagine al massimo, con qualche riga di descrizione scritta alla bene e meglio, alcune foto scattate in maniera cinofallica, et voilà era pronto per il web, e non bisognava neanche avere delle grandi competenze. Bastava a volte conoscere un po’ di linguaggio html, oppure “maneggiare” con Microsoft front page.
L’estetica era ancora una chimera. Si andava a braccio confidando sulla buona sorte, perché tutto sommato non vi era un granché di concorrenza, per cui chi possedeva un sito in internet aveva buona possibilità di trovarsi tra le prima pagine dei motori di ricerca senza grandi sforzi, (Google non aveva ancora il monopolio).
Poi il web si è evoluto e il sito internet da “oscuro oggetto per nerd”, si è trasformato in uno strumento di grande visibilità e anche le aziende, sino ad allora scettiche sul suo potenziale, si buttarono a capofitto in questo nuovo “business”.
Sono passati solo pochi anni da allora, e adesso avere il solo sito internet non è più sufficiente per emergere nel mare magnum della concorrenza. Ora c’è bisogno di una vera e propria strategia, studiata da un team di persone specializzate che si adoperano per realizzare tutta la filiera che parte dall’idea, alla mise en place di un sito internet.
Chi sovraintende a tutto ciò è il Project Manager.
Il Project Manager è il capo progetto, colui che coordina le risorse, si interfaccia con il committente; peculiarmente il capo progetto è un consulente. Ma che cosa fa un project manager nello specifico?
Essendo il responsabile di un progetto, la sua attività è offrire consulenza ai committenti con l’obiettivo primo di difendere l’idea progettuale degli ideatori.
Guida il team di progetto verso l’obiettivo prefissato col cliente, in poche parole è il “traduttore” del progetto, che si interfaccia sia col team che il committente, assicurando il rispetto dei costi, dei tempi e della qualità del progetto. La gestione di un progetto è un’attività che si sviluppa a vari livelli di complessità.
Ciò richiede l’abilità d’integrare la conoscenza del business con una combinazione di capacità tecnico/metodologiche, manageriali, cognitive, relazionali, comportamentali ed emotive. Negoziare risorse, impegni, scadenze e sequenze, attività, tempi e costi mediando gli inevitabili conflitti di competenza e di ruolo è una delle principali attività del Project Manager.
Oltre alle caratteristiche individuali e alle capacità che possono essere sviluppate, il Project Manager deve essere supportato da una adeguata metodologia di gestione del progetto per la guida dei processi di pianificazione e consegne e da tecniche di gestione del tempo, per poter gestire gli sforzi delle persone impegnate sui progetti e i carichi di lavoro in modo da orientare priorità, urgenza ed importanza.
Il ruolo del Project Manager comprende molte attività tra cui:
- Pianificazione e definizione della portata del progetto;
- Pianificazione delle attività e sequenziamento;
- Pianificazione delle risorse;
- Pianificazione dello sviluppo;
- Stima del tempo, costi e budget;
- Sviluppo di un budget;
- Analisi dei benefici;
- Documentazione;
- Creazione di grafici e organizzazione degli orari;
- Analisi e gestione dei rischi e problemi;
- Progressi di monitoraggio e segnalazione;
- Team Leadership;
- Influenza strategica;
- Business Partnering;
- Lavorare con i fornitori;
- Analisi di scalabilità, interoperabilità e portabilità;
- Controllo della qualità.
In buona sostanza il Project Manager è una persona responsabile delle decisioni, sia grandi che piccole e dovrebbe assicurarsi di controllare il rischio e minimizzare l’incertezza. Ogni decisione presa deve apportare benefici diretti al progetto.