L’Italia sta attraversando una vera e propria rivoluzione digitale nel campo dell’intelligenza artificiale, con numeri che testimoniano una crescita straordinaria ma anche evidenziano criticità importanti che il Paese deve affrontare per rimanere competitivo a livello europeo e globale.
Un mercato in crescita esplosiva
Il mercato italiano dell’IA ha registrato performance eccezionali negli ultimi anni, passando da 435 milioni di euro nel 2022 a ben 1,2 miliardi di euro nel 2024, con un incremento del 58% solo nell’ultimo anno. Le proiezioni sono ancora più ambiziose: si stima che il mercato possa raggiungere 1,8 miliardi di euro entro il 2027.
Questo boom è trainato principalmente dalle sperimentazioni con l’IA generativa, che rappresenta il 43% del valore totale del mercato. Un dato che conferma come l’Italia stia cavalcando l’onda dell’innovazione tecnologica più avanzata.
Gli italiani abbracciano l’IA generativa
La penetrazione dell’intelligenza artificiale tra i cittadini italiani è impressionante: 13 milioni di italiani (28% degli utenti internet) hanno utilizzato almeno un’applicazione di IA generativa. ChatGPT domina incontrastato con 11 milioni di utilizzatori, mostrando una particolare attrattiva tra i giovani: il 44,5% dei ragazzi tra 15-24 anni e il 34,3% di quelli tra 25-34 anni utilizzano regolarmente la piattaforma.
Interessante notare che gli utilizzatori sono prevalentemente donne (51,9% del totale) e che il tempo speso su queste piattaforme è più che raddoppiato nel 2024.
Il divario dimensionale: il tallone d’Achille delle PMI
Qui emerge una delle principali criticità del panorama italiano. L’adozione dell’IA presenta un forte divario dimensionale che penalizza le piccole e medie imprese:
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Grandi imprese: 32,5% utilizza almeno una tecnologia di IA
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Medie imprese: solo il 15% ha implementato soluzioni di IA
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Piccole imprese: appena il 7% adotta tecnologie di intelligenza artificiale
Questo dato colloca l’Italia al di sotto della media europea per le grandi imprese (69%), evidenziando un gap competitivo significativo.
Settori leader: banche, manifattura e sanità in prima linea
Settore bancario: il motore degli investimenti
Il settore bancario rappresenta uno dei principali motori degli investimenti in IA con 173,6 milioni di euro investiti nel 2024. Le banche italiane stanno ottenendo risultati concreti:
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Miglioramento della produttività del 22-30%
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Aumento dei ricavi del 6%
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Crescita della redditività del 3%
Le applicazioni spaziano dal rilevamento frodi all’automazione dei processi, dai chatbot per il supporto clienti all’analisi predittiva per la gestione del rischio.
Manifattura: la transizione 5.0
Il settore manifatturiero sta abbracciando l’IA nell’ambito della Transizione 5.0, evoluzione dell’Industria 4.0. Le applicazioni principali includono manutenzione predittiva, ottimizzazione dei processi produttivi e sviluppo di nuove modalità di interazione uomo-macchina.
Sanità digitale: diagnosi e terapie innovative
Nel settore sanitario, l’IA sta penetrando con applicazioni nella diagnosi tramite scansioni e immagini, creazione di terapie innovative e monitoraggio dello stato di salute. AGENAS ha avviato la realizzazione di una piattaforma di IA per l’assistenza sanitaria primaria, finanziata dal PNRR, che sarà sperimentata su 1.500 professionisti sanitari.
Eccellenze nella ricerca: l’Italia ai vertici mondiali
L’Italia vanta eccellenze assolute nel campo della ricerca sull’IA:
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160 curricula universitari in 53 atenei che propongono corsi sull’IA
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3.261 pubblicazioni scientifiche prodotte dai ricercatori italiani nel 2022
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Partecipazione al 12% dei progetti europei sull’IA
Il supercomputer Leonardo, installato presso il tecnopolo di Bologna, rappresenta un’eccellenza mondiale con una potenza di calcolo di 250 PFLOPS, posizionandosi tra i primi 5 supercomputer della TOP500 mondiale.
Startup e innovazione: un ecosistema in fermento
L’Italia conta 301 aziende specializzate in IA e machine learning, rappresentando il 47% del settore digital enabler. Tra le startup più innovative spiccano iGenius con il modello Colosseum 355B da 355 miliardi di parametri, e Almawave con la famiglia di modelli Velvet.
Sul fronte delle aziende quotate, sono 38 le società attive nel settore IA su Borsa Italiana, per una capitalizzazione complessiva di 1,46 miliardi di euro.
La strategia nazionale 2024-2026: verso il futuro
L’Italia ha adottato la Strategia Nazionale per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026, che definisce ventiquattro politiche da implementare organizzate in quattro macroaree: ricerca, pubblica amministrazione, imprese e formazione.
Gli obiettivi strategici includono:
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Consolidamento dell’ecosistema italiano della ricerca
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Attrazione e trattenimento dei talenti
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Realizzazione di Large Language Models basati sull’italiano per domini specifici
Le sfide da superare
Nonostante la crescita significativa, permangono criticità importanti:
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Solo l’8,2% delle imprese italiane con almeno 10 addetti utilizza tecnologie di IA, contro il 13,5% della media UE
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Le PMI affrontano sfide specifiche: mancanza di competenze tecniche, resistenza al cambiamento e scarsa qualità dei dati aziendali
Il potenziale straordinario
Il potenziale è enorme: l’adozione dell’IA potrebbe tradursi in un aumento complessivo della produttività nazionale di 115 miliardi di euro. Un terzo delle aziende che utilizzano IA riporta già benefici tra l’1% e il 5% in termini di produttività.
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L’Italia ha le basi per giocare un ruolo da protagonista nell’economia dell’intelligenza artificiale, ma deve accelerare il passo per non perdere terreno rispetto ai competitor europei e globali. Il momento di agire è ora.