Erano gli anni ’80, i famigerati anni ’80, insieme a tre amici, tutti teenager come me, ci trovavamo a Londra per “la vacanza”; in quegli anni andare a Londra era una tappa obbligata per aprirsi al Mondo, per conoscere, ancor prima dei monumenti, il luogo dove era nata gran parte della musica che ascoltavamo e che ancora popola le nostre playlist, vedere i taxi neri, i bus rossi a due piani, il mercato di Portobello e Camden, la mescolanza di razze, cibi, colori ed abitudini diverse e non poteva mancare una visita allo “Speaker’s corner”… come è cambiato il mondo in questi anni; lo Speaker’s corner era una tappa quasi obbligata, una sorta di “leggenda“: in quell’angolo di Hyde Park chiunque poteva salire su una cassetta della frutta e dire tutto quello che voleva; la cosa oggigiorno fa sorridere, ma allora il solo pensiero che esistesse un luogo dove chiunque potesse esprimere liberamente la propria opinione su tutto e proprio tutto (insulti alla Regina a parte), rendeva questo luogo, apparentemente normalissimo, veramente affascinante!
Far capire oggi nel 2018 ad un “nativo digitale”, quelle emozioni vissute negli anni ’80 è veramente arduo, negli ultimi anni, diciamo dal 2000 in poi, abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione tecnologica che ha portato una democratizzazione dell’informazione tale da rendere lo “Speaker’s Corner” poco più di un buffo teatrino senza senso; i Social hanno reso ogni angolo del pianeta il palchetto personale di chiunque voglia esprimere la propria o impropria opinione.
Naturalmente tutte le innovazioni hanno bisogno di tempo per venire “digerite” ; la sensazione è un pò quella che si sia data la possibilità a chiunque di guidare una macchina sportiva senza prima verificare, non solo chi sia in grado di farlo, ma anche che tutti avessero almeno la patente! Per questo oggi si parla tanto di Fake news, di imbruttimento dei Social, di perdita di valori e mancanza di educazione; ci vorrà un pò più tempo, forse, e poi tutto rientrerà nei limiti.
Nel mondo moderno della comunicazione non esistono più filtri e limiti; la velocità delle connessioni ha azzerato le distanze e le emoticon sono riuscite a colmare, almeno in parte, il gap esistente tra la freddezza della comunicazione scritta e il calore di quella parlata; si va verso una comunicazione sempre più slegata dalle parole scritte ma colma di immagini e video, sempre più veloce e sempre più immediata!
Probabilmente tra poco ci accorgeremo che non è poi così male e che noi della “Generazione x” avevamo solo bisogno di un pò più di tempo.
“…in cinque, dieci anni tutto è tecnologicamente cambiato e noi non abbiamo avuto ancora il tempo di sviluppare gli anticorpi sociali, culturali e politici per affrontare il nuovo paradigma” (Zeynep Tufekci tecno-sociologa presso Università North Carolina)